giovedì 10 aprile 2014

L'Unione Europea ha dato il via libera alla coltivazione del mais transgenico

Nonostante il parere sfavorevole di 19 Paesi la UE ha approvato la coltivazione di mais OGM
I buoni propositi si diluiscono col tempo ed è così che l'Unione Europea, lo scorso 4 febbraio, ha approvato la coltivazione di una nuova qualità di mais transgenico, il TC1507, nonostante 19 Paesi membri si fossero opposti a questa decisione. “Manca la maggioranza qualificata” ha dichiarato Evangelos Venizelos, vicepresidente greco e ministro degli Esteri, a nome della presidenza greca della UE nel corso del dibattito tra i ministri nella sede di Bruxelles. Per bloccare l'approvazione sarebbero stati necessari 260 voti contrari, contro i 210 espressi da parte dei 19 Stati membri contrari alla coltivazione del mais OGM.

Determinante ai fini dell'approvazione del mais transgenico TC1517 è stata l'astensione di Germania, Belgio, Portogallo e Repubblica Ceca mentre Spagna, Svezia, Regno Unito, Finlandia ed Estonia si sono espresse a favore della decisione. Naturalmente questa notizia non ha avuto eccessivo risalto in quanto, come ha affermato Maria Carrascosa, attivista ambientalista del movimento Andalusia libera dagli OGM, “La lobby che esiste nella tematica delle coltivazioni transgeniche è molto potente”.

Ma il caso del mais TC1517 non è il primo. Già all'interno dell'Unione Europea è presente nelle coltivazioni il MON810 prodotto dalla Monsanto. Sempre secondo la UE è la Spagna la nazione più attiva nelle coltivazioni di mais geneticamente modificato, nel 2012 erano coltivati 116.306 ettari diventati 137.000 nel 2013. a distanza di poche settimane dalle elezioni europee, secondo il ministro francese degli Affari Europei, Thierry Repentin: “E' pericoloso per l'immagine dell'Unione Europea e delle sue istituzioni”, affermazione che ha trovato anche l'accordo di Eniko Gyori, il suo omologo ungherese il quale in un comunicato stampa ha definito la decisione come un “dramma assurdo”. E' una magra consolazione sapere, come ha dichiarato il Commissario per la Salute e dei Consumatori dell'Unione Europea, che gli Stati contrari al TC1517 possono impedire la coltivazione sui propri territori, si sa, i pollini vengono trasportati dal vento.

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