giovedì 22 maggio 2014

Renzi, Grillo o Berlusconi? Dalla padella, alla brace alla lava incandescente

Pochi giorni ci separano dall'apertura dei seggi per le elezioni europee, Renzi, Grillo e Berlusconi l'hanno fatta da padroni sui mass media

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E' mancato solo il contatto fisico e poi ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori. Renzi, Grillo e Berlusconi hanno dominato quasi incontrastati i più noti programmi televisivi e radiofonici, ci mancava solo che figurassero anche nei cartoni animati o alla Prova del Cuoco e avrebbero fatto cappotto, per Il Grande Fratello le selezioni erano già state fatte per cui nisba, ma di sicuro lo spettacolo non è mancato, Monty Python ne avrebbe fatto un film di sicuro successo. Insomma televisioni, piazze, talk show, twitter, tutto è servito per mettere in mostra, davanti all'Europa e al mondo intero, l'alto spessore civile, morale e culturale da coloro che vorrebbero rappresentarci.

Del nostro bambinone Renzi si è già ampiamente parlato come di un piazzista che continua a vantarsi della paghetta di 80 euro che ha promesso agli elettori, quel Matteo, figlio del discusso Tiziano i cui legami con la massoneria sono ben noti a tutti i fiorentini, quel Renzi che dice di non voler andare in Europa col cappello in mano e che per l'emozione non riesce ad abbottonarsi il cappotto normalmente in presenza della Merkel giunto al vertice del governo in maniera anomala, senza uno straccio di elezione. Ma dobbiamo rendergli atto che dei tre è il più sornione e che non cede alla tentazione del linguaggio “forte”, è un affabulatore, uno che se vuole sa essere simpatico.

Ma i veri protagonisti, quelli che più hanno ipnotizzato gli spettatori dei programmi politici sono stati Grillo e Berlusconi, due eccezionali esemplari di galli da combattimento allenati da una lunga esperienza sul campo. Il primo consumato showmen della satira italiana, amato e conosciuto dalle folle per le sue battute sarcastiche e pungenti; il secondo navigato imprenditore, politico per vocazione e perenne bersaglio del complotto giacobino della magistratura. Da due personaggi simili non ci si poteva aspettare altro che l'espressione massima dello spirito italiota ed ecco che hanno dato mano, senza risparmiarsi, al miglior arsenale del proprio repertorio: dalla vivisezione, proposta, poi ritrattata e poco dopo ritirata in ballo, ma destinata a Berlusconi, fino all'accusa, stavolta da parte dell'ex cavaliere, dove accusa Grillo di essere un assassino, lui, condannato in forma definitiva per evasione fiscale, lui che mentre faceva il presidente del consiglio dello Stato Italiano, sottraeva al controllo il denaro dei suoi stessi elettori.

Messa così la cosa potrebbe sembrare anche simpatica, per certi aspetti, la dimostrazione della creatività del nostro popolo, la nostra innata capacità di usare un linguaggio aggressivo e colorito al tempo stesso, creare il panico mediatico senza creare vittime tra i civili, per ora. Però non tutti sono d'accordo ad essere rappresentati in questo modo, alcuni preferiscono che davanti al mondo l'Italia sia rappresentata per altre qualità: la cultura, l'arte ed una creatività costruttiva; magari sono quel folto “partito” dei non votanti che pensano che tra Renzi, Grillo e Berlusconi sia come cadere dalla padella, alla brace alla lava incandescente, ma del resto, al peggio non c'è mai fine

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