domenica 31 agosto 2014

La corsa ai vettori bellici ipersonici, il nuovo traguardo della strategia militare

La deterrenza nucleare non è più sufficiente per mantenere gli equilibri geopolitici, il nuovo obiettivo sono i vettori bellici ipersonici

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16 luglio 1945, deserto del Nuovo Messico, USA, dai laboratori della cittadella scientifica di LosAlamos viene dato il via all'esplosione della prima bomba atomica della storia. Si conclude così il famigerato Progetto Manhattan architettato, nel 1942, dal presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosvelt e dal primo ministro inglese Winston Churchill per contrastare l'avanzata della Germania Nazista. Al progetto, guidato dal fisico Robert Oppenheimer, collaborarono in tutta segretezza i migliori scienziati di fama internazionale esuli dall'Europa in guerra, tra i quali il nostro Enrico Fermi.
Il resto lo sappiamo tutti: alle 8:15 del 6 agosto 1945 il bombardiere americano Enola Gay sgancia la prima bomba atomica su Hiroshima, 3 giorni dopo un secondo ordigno esploderà sulla città di Nagasaki: è la prima volta che si parla di armi di distruzione di massa.
Per quasi 70 anni da quelle tragiche date il mondo ha vissuto sotto l'incubo dell'olocausto nucleare che ebbe il suo culmine con la “crisi di Cuba” del 1962, uno dei momenti più critici della Guerra Fredda.
Nel 1980 Stati Uniti e Unione Sovietica firmano gli Accordi START (Strategic Arms Reduction Treaty) e sembra che l'incubo nucleare non sia più così imminente, ma in realtà lecose stanno diversamente: altri Stati, prendendo esempio dalle politiche di “deterrenza” delle due super-potenze, decidono, più o meno apertamente, di dotarsi di un arsenale atomico.
Ora però, il target degli eventuali interventi militari si è spostato su un punto ancora più ambizioso: colpire il nemico a grandi distanze prima ancora che possa mettere in atto un piano d'attacco ed ecco che entrano in gioco i vettori bellici ipersonici, non necessariamente dotati di testate nucleari, di cosa si tratta?
I vettori bellici ipersonici sono missili balistici intercontinentali che superano di 5 volte la velocità del suono (331,45 m/s ovvero 1.193,04 km/h) già sperimentati dalla Russia nel 2005, seguita dalla Cina (ufficialmente nel 2012) e dagli Stati Uniti che hanno compiuto l'ultimo test lo scorso 25 agosto conclusosi con un fallimento. L'ordigno infatti è stato fatto esplodere in volo a causa di non bene precisate anomalie. La velocità dei vettori bellici ipersonici è tale che nessun sistema di difesa antimissilistica esistente sia in grado di abbatterli durante il loro volo planato.
La strategia è semplice: distruggere le postazioni di difesa, attive o passive, in maniera fulminea e globale.
Ovviamente questa nuova prospettiva bellica ha suscitato l'interesse delle altre potenze nucleari, come l'India per esempio. Il vantaggio di questa tecnologia è quello di non dover ricorrere necessariamente all'uso di testate nucleari per distruggere gli obiettivi, cosa che implicherebbe gravi conseguenze nel caso di conflitti a breve raggio (se l'India attaccasse il Pakistan con ordigni atomici, per esempio, dovrebbe fare i conti con la contaminazione nucleare ed il fall-out su un'area molto estesa).
Ancora una volta dobbiamo constatare quanto sia stupida l'ambizione umana: avremmo i mezzi necessari per combattere guerre più importanti come la fame, la carestia o malattie devastanti come l'Ebola, ma i nostri governanti continuano a giocare ancora ai soldatini

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